L’idea alla base del frutteto è di Mauro Matasci, responsabile degli impianti esterni che, con il suo team, ha piantato una sessantina di alberi. Il frutteto sorge nella zona del tiro con l’arco, uno spazio naturale sviluppato a partire da zero. “Questi spazi sono un po’ il nostro orgoglio, una volta erano un campo agricolo e quindi il terreno è stato livellato e reso adatto interamente da noi” afferma Mauro. Un terreno che, grazie alle cure dei collaboratori del CST è ora adatto a ospitare un frutteto comprendente alberi di melo, pero, mirtillo e zucche.

Grazie a questa iniziativa si possono ottenere dei frutti a chilometro zero, coltivati nel rispetto dell’ambiente da mettere a disposizione di ospiti e collaboratori. Niente viene sprecato, infatti la mensa propone la frutta coltivata sotto forma di dessert e succhi rinvigorenti, mentre con le zucche i cuochi cucinano dei piatti tipici, come ravioli e gnocchi.

Le piante sono state selezionate seguendo due criteri: la resistenza alle malattie, in modo da evitare l’utilizzo di pesticidi, e la conservazione del frutto. Inoltre i differenti periodi di maturazione forniscono frutta per tutto il periodo estivo: a partire da giugno con la maturazione dei mirtilli fino a metà ottobre con la raccolta di mele, pere e zucche.

Ogni albero è accompagnato da un cartello che specifica la nomenclatura latina, la varietà del frutto e il periodo di maturazione. Per gli utenti interessati è quindi possibile visitare liberamente il frutteto e documentarsi sulle caratteristiche delle piante.

Dal frutteto alla tavola

Le zucche nel piatto

Mirtilli a chilometro zero

Il mosto delle nostre mele

Dal fiore allo sciroppo di sambuco