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Comunicato stampaPubblicato il 26 novembre 2025

Il Consiglio federale prende posizione in merito all'attivazione della clausola di salvaguardia nei confronti della Croazia

Berna, 26.11.2025 — Nella seduta del 26 novembre 2025, il Consiglio federale ha preso una decisione di principio sulla clausola unilaterale di salvaguardia nei confronti della Croazia, che sarà attivata se i lavoratori immigrati da questo Paese dovessero superare una determinata soglia entro il 31 dicembre 2025. L’anno prossimo i cittadini croati che vengono a lavorare in Svizzera potrebbero dunque essere di nuovo sottoposti a contingenti.

L'Accordo sulla libera circolazione delle persone (ALC) concluso con l'Unione europea è stato esteso alla Croazia mediante un protocollo aggiuntivo, in vigore dal 1° gennaio 2017, che prevede un'apertura graduale, sull'arco di dieci anni, del mercato del lavoro svizzero per i cittadini croati. La Svizzera ha la possibilità di attivare per l’ultima volta questa clausola di salvaguardia nel 2026.

Questa misura potrà essere attuata se entro il 31 dicembre 2025 il numero di permessi rilasciati ai lavoratori croati dovesse raggiungere almeno 2004 permessi di dimora (permessi B) o almeno 1116 permessi di soggiorno di breve durata (permessi L). È sufficiente che la soglia sia superata per una di queste due categorie (permessi B o L).

Al più tardi nel gennaio 2026 il Consiglio federale prenderà una decisione in funzione dei valori registrati fino al 31 dicembre 2025. Se entro tale data le soglie non saranno superate, l’anno prossimo la Svizzera non reintrodurrà contingenti per la Croazia. Da gennaio a fine ottobre 2025 la Svizzera ha rilasciato 1492 permessi B e 656 permessi L a cittadini croati.

Il Consiglio federale ricorre agli strumenti disponibili per permettere una migliore gestione dell’immigrazione, tenendo conto delle esigenze dell’economia. Applicando questa misura, provvede a un’attuazione graduale della libera circolazione dei cittadini croati sul mercato svizzero del lavoro. A partire dal 1° gennaio 2027 questi ultimi beneficeranno definitivamente della libera circolazione delle persone, al medesimo titolo dei cittadini degli altri Stati membri dell’UE.