Al momento si prevede di introdurre il nuovo Id-e della Confederazione nel 2026. Per rispettare la tabella di marcia, la Confederazione sta già lavorando all'attuazione tecnica, che comprende lo sviluppo dell'Id-e e dell'infrastruttura di fiducia necessaria per il suo esercizio. Nella seduta del 6 dicembre 2024 il Consiglio federale ha definito i principi dell'attuazione tecnica.

Dalla consultazione pubblica sull'attuazione tecnica è emerso che il nuovo Id-e e l'infrastruttura di fiducia devono sia garantire la protezione della sfera privata, sia poter essere utilizzati a livello internazionale. Per conseguire a pieno i due obiettivi è necessario impiegare diverse tecnologie. Le ricerche approfondite condotte dal DFGP hanno dimostrato che al momento dell'introduzione dell'Id-e nel 2026 potrà essere impiegata solo una tecnologia. Per soluzioni aggiuntive sono necessari ulteriori sviluppi.

Sono in corso gli sviluppi tecnici per una maggiore protezione dei dati

L'attuazione tecnica dell'Id-e comprenderà quindi due tappe. In una prima fase sarà introdotta una infrastruttura di fiducia molto sicura, e si lavorerà a una soluzione aggiuntiva per soddisfare, in una seconda fase, i requisiti ancora più elevati in materia di protezione della sfera privata. In particolare, l'obiettivo è rendere impossibile, in futuro, associare l'uso dell'Id-e a una persona o tracciare le sue attività. Questa cosiddetta non collegabilità andrà realizzata al più presto. A tal fine, saranno messi a disposizione fondi per la ricerca pari a 1 milione di franchi. Le cerchie interessate potranno inoltre partecipare allo sviluppo della soluzione.

L'Id-e garantirà un'elevata protezione dei dati grazie a una serie di misure. Il salvataggio decentralizzato dei dati farà sì che l'Id-e sarà disponibile soltanto sullo smartphone del titolare e sarà protetto da accessi non autorizzati. Gli utenti potranno pure decidere a chi trasmettere quali dati. Ad esempio, sarà possibile dimostrare di avere più di 18 anni senza dover rivelare la propria data di nascita o il proprio nome. Imprese, autorità o terzi non potranno risalire a quando e come sarà utilizzato l'Id-e.

Da marzo 2022 è attivo un ambiente di test pubblico che consente alle autorità federali e cantonali così come agli attori privati di sperimentare l'infrastruttura di fiducia messa a disposizione dalla Confederazione. Dal primo trimestre del 2025 questo ambiente di test sarà presumibilmente gestito con la tecnologia introdotta in precedenza per l'Id-e. Il codice sorgente di alcune componenti del nuovo ambiente di test è pubblicato come open source ed è quindi accessibile liberamente e gratuitamente a tutti gli interessati. Altri codici sorgente saranno messi a disposizione più avanti.

Il nuovo portafoglio elettronico della Confederazione si chiamerà SWIYU
Le interdipendenze tecniche hanno reso necessario definire sin d’ora il nome della futura infrastruttura di fiducia: il portafoglio elettronico della Confederazione si chiamerà SWIYU. Si tratta di un acronimo inventato, costituito da tre elementi importanti: SWI per Svizzera (Switzerland), I per io, identità e innovazione, e YU per te (you) e unicità (unity). Il logo della futura applicazione in cui saranno conservati e utilizzati l’Id-e e altri mezzi di autenticazione elettronici è pubblicato sul sito web dedicato al progetto dell’Id-e.

Id-e: il Consiglio federale sceglie la tecnologia